martedì 1 dicembre 2009

Kindermusik

Da piccoli il senso critico non è dei più severi.
Tra i miei pezzi preferiti intorno ai dieci anni debbo annoverare Cuore di Gipo Farassino (ne ricordo ancora perfettamente il ritornello: "cuore cuore, io non ce la faccio più, corro come un moto-guzzo, mi sdraiazzo in uno spiazzo e di lì non muovo più"...il buon Gipo ha saputo senz'altro fare di meglio), Mi Vendo di Renato Zero, di cui non coglievo tuttavia l'aspetto dissacrante (allora come dopo), e l'intero album L'Oro dei Matia Bazar (che conteneva, tra le altre chicche, Solo Tu e Per Un Ora d'Amore).
Conscio di queste debolezze proprie dell'età, sto cercando di monitorare le pulsioni musicali del mio pupo ottenne. Anche lui, come molti consimili, è stato vittima del Periodo Abba, fino a qualche mese fa. Gli Abba han prodotto in effetti musica assai attraente, per i virgulti: sono spesso molto ritmici (il ritmo è la caratteristica più primitiva della musica e forse per questo la più immediata), snocciolano ritornelli collosi e melodici, dalla metrica cadenzata e facilmente memorizzabile ("money money money/must be funny/in the richman's world", "gimme gimme gimme/a man after midnight" "mamma mia/here I go again/my my/how can I resist you", e così via, appunto).
Successivamente, complice un ascolto rubato in auto, il pupo ha subito l'inopinata fascinazione per gli Editors (per la canzone The Racing Rats in particolare), che sono invece più inquietanti e malinconici (di deriva abbastanza post-punk e new wave): l'ho considerata come una fase di trasformazione caratteriale in atto, durante la quale alcuni stati d'animo prima semplicemente vissuti come sgradevoli (ad esempio la malinconia) cominciano a trovare cittadinanza più consapevole tra le emozioni.
Poichè molti degli ascolti il pupo li fa appunto in auto, l'ho recentemente dotato di una compilation clamorosamente eterogenea: da Branduardi a Obladì Obladà, da Mika (la famigerata e molto abbesca Grace Kelly) a Sinatra (quando arriva, sistematicamente il pupo skippa oltre, il che dimostra quanto io sia invecchiato visto che Frank comincia a piacermi), da I Get Around dei Dragonette (irresistibile singolaccio elettropop di un paio d'anni fa) alla Vendetta del Fantasma Formaggino di Elio e Le Storie Tese (per la quale stravede e straride, soprattutto ora che le righe sul cd e i salti sulla strada dissestata ne producono una versione ancor più folle ed incomprensibile), da Milano e Vincenzo di Fortis a Never On A Sunday (grazie, Gotti) nella versione very sixties di Petula Clark.
Ovviamente le opzioni sono molte. Adesso è arrivato ormai il momento di proporgliene un'altra. Ma non esagererò molto. Ancora niente Van Der Graf Generator, per esempio.
Ecco, credo che per ora l'importante sia semplicemente non farlo cadere nell'ovvio, non costringerlo a chiedermi di scaricargli la musica delle suonerie dei telefonini pubblicizzate in tv. Non voglio istruirlo. Solo fargli sentire che il mondo è vasto e non bisogna accontentarsi di quel che c'è in prima fila, davanti alle nostre orecchie.
Per cui non è escluso che...magari un Gipo Farassino...eh?

2 commenti:

  1. Che meraviglia, guardare a rispettosa distanza l'evolversi del gusto sel sangue del tuo sangue. Ogni tanto il rispetto viene meno, e quando Nicolò aveva 9 mesi l'ho esposto deliberatamente al live di Ian Dury and the Blockheads, compiacendomi che batteva le manine (ovvio, imitava il pubblico, ma io volevo illudermi). Adesso il rito della colazione prevede per sua scelta l'ascolto in loop di un minuetto dei Madredeus, ma so già che anche questo non durerà. Verrà l'epoca Abba, ed è giusto così. Marco

    RispondiElimina
  2. È davvero uno spettacolo meraviglioso l'assistere alla crescita dei propri eredi, anche in ambito musicale.
    Io sono stato molto accomodante fino intorno ai 5 anni del primogenito, ascoltando migliaia di volte lo stesso cd di canzoni per bambini (dal Coccodrillo a Per fare un tavolo).
    Poi ho smesso e gli propongo cose che non mi disturbino più di tanto: un live di Nada, Dente, Dalla+De Gregori, De André con la PFM...
    Quello che inizia a preoccuparmi sono i gusti che si stanno sviluppando in Lorenzo. Appena siamo soli (io e lui) mi chiede: "Papi, mi metti del rock duro?"
    E per rock duro si intendono cose davvero tamarre, dai Cult (adora The Phoenix) in su...
    Inizio a temere per la sua adolescenza

    RispondiElimina