giovedì 31 dicembre 2009

MdD(abo) #2: patrick wolf - the magic positions (2007)


Questo era il terzo album per il ventiseienne londinese Patrick Wolf, probabilmente quello della maturità raggiunta. E con questo non si vuole togliere nulla ai due splendidi precedenti (Lycanthropy e Wind In The Wires), né al nuovo album del 2009 (The Bachelor) quanto esaltare vieppiù questo davvero magico The Magic Positions (qui la title-track), in cui tutti gli impulsi disseminati lungo il tragitto già percorso vengono razionalizzati in una produzione pressochè perfetta. Qui la dialettica priviliegiata tra le timbriche acustiche (archi, pianoforte e chitarra) e un'elettronica sempre meno lo-fi assume definitivamente cittadinanza nel linguaggio del nuovo cantautorato britannico. Spesso i due mondi viaggiano paralleli, creando quel destabilizzante amalgama tra colorito folk e minimalismo digitale (i risultati sono spesso stupefacenti, come in The Stars, o Accident & Emergency). Altre volte il nostro menestrello (sorry Marco, ma per lui mi viene proprio da usare 'sto termine ^^) si abbandona a retaggi più classici ed intimisti, come in Magpie (cantata con Marianne Faithfull) e nella deliziosa e ternaria Augustine. In genere, comunque, la pulizia della scrittura melodica si lascia esaltare dagli arrangiamenti sobri e curatissimi. Ottima scelta, che guida l'attenzione su un talento compositivo tra i migliori del pop colto contemporaneo. E usare il termine pop non è sbagliato, in quanto The Magic Positions è tutto sommato assai comunicativo, e il suo romanticismo non scivola mai in pathos eccessivo. Tutto questo, alla fine, unito alla timbrica vocale e all'espressività recitativa, non fa che accentuare la sensazione di trovarsi di fronte ad un felice ibrido tra l'Aztec Camera Roddy Frames e il Waterboy Mike Scott. Quasi un Jazz Butcher del nuovo millennio, ancorchè certo meno ironico e assai più barocco...beh, sì, certo, perché neppure il giovine Patrick si sottrae alla reminiscenza dei favolosi anni ottanta.
Fatto sta che l'adolescente folle e geniale, che racimolava i primi soldini suonando per strada il violino, adesso è un principino sicuro di sè e tuttavia adorabile, e volteggia nell'aria baciato da grazia perenne.

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