mercoledì 23 dicembre 2009

MdD(luca) 2: Le Luci della Centrale Elettrica – Canzoni da Spiaggia Deturpata (2008)

Venire emotivamente strapazzati da un disco è un’esperienza che ha del masochistico, ma quando riesce a descrivere con lucida crudezza una realtà tanto dura quanto vera, allora sei di fronte all’Arte. E allora non è più solo masochismo, è fascino. È una sorta di incantesimo che ti tiene legato con la sua strana forza seducente.
Vasco Brondi, in arte Le Luci Della Centrale Elettrica (che razza di moniker…), ha pubblicato un album di canzoni in cui la sua voce che canta, si appassiona, urla e sussurra, è accompagnata dalla sua chitarra e quella di Giorgio Canali. Cantautorato, insomma. Come quello di una volta.
E a certe atmosfere più consuete qualche decennio fa, viene fatto spesso riferimento, tra echi di Rino Gaetano, gli incubi delle tossicodipendenze, il malessere delle periferie inquinate e spoglie (attenzione: sono tutti riferimenti ad una realtà anche attualissima. È che oggi non viene più rappresentata dai media, non esiste più).
Avete presente Andrea Pazienza? Io non riesco a fare a meno di pensare a lui e certi suoi racconti a fumetti, a certa sua tragica ironia.
Amplificando le sensazioni a causa di un periodo lavorativo complicato, sono stato risucchiato dal gorgo malato di questo disco che non sono stato in grado di togliere dal lettore per un sacco di tempo, incastrato tra “foto in bianco e nero delle nostre facce stravolte sui quotidiani locali”, “discorsi metafisici sui fori dei piercing che si richiudono”, “i conoscenti morti negli incidenti stradali”, i “deserti al contrario”, i “parlandomi d'amore e di metadone”, e “hanno i fanali accesi per investirci”, e le “farmacie compiacenti”, e “profumo di paraffina dal fumo che ci siamo comprati”…
E in tutte le volte che l’ho riascoltato l’ho trovato terribilmente bello, con una sensazione non distante da certo spleen adolescenziale che pur avvelenando l’anima era capace di stimolare delle zone così profonde del mio io da renderlo irresistibile.
Per me la cosa migliore che sia uscita in Italia da tantissimo tempo.
(ne avevo già parlato qui)

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