lunedì 13 settembre 2010

Beck, Velvet Underground and Nico

C'era una volta un disco famoso, con una famosissima copertina, con una banana sbucciabile e dentro alcune dei brani più belli e più inquietanti dell'epoca. Vi si alternavano, volutamente, melodie dolcissime e trasognate (Femme fatale, I'll be your mirror) e tirate elettriche (Black angel death song, European son). Si parlava di luoghi equivoci (Run run run, Waiting for my man), di vizi trascorsi da poco (Sunday morning) ed altripiù che mai attuali (Heroin, Venus in furs). C'era la voce cupa di Lou Reed, quella spettrale di Nico, la viola di John Cale, c'era la monumentale "All tomorrow's parties", torbida ed epica, forse la vera summa delle divergenti pulsioni dell'album. Con quel disco famoso la musica pop abbandonava ipocrisie ed eufemismi per gettarsi esplicitamente nella tossicodipendenza evidente, nella nevrosi conclamata, nella sessualità equivoca. Che ci piaccia o no, tutti siamo un po' debitori a questa pietra miliare, magari non gradevole a tutti, ed alcuni di noi, incluso chi scrive, questo famoso disco bananato lo amano proprio. Ed è proprio un atto d'amore quello compiuto dal signor Beck, che, radunati un po' di amici, ha deciso di rifarlo tutto e pubblicarlo online in download gratuito (sul suo sito oppure qui). E l'amore non si discute, quindi si perdonano al Beck alcune riproposizioni fedelissime (I'll be your mirror, Femme fatale) e alcune cadute (la sua versione di I'll be your mirror non passerà alla storia), e due versioni di Heroin quando una bastava. Ma in tutto l'album si percepisce la devozione del Beck verso il capolavoro che approccia, ed alcune esecuzioni (All tomorrow's parties, Run run run, una stralenta Sunday morning) sono proprio bellissime. Al cuor non si comanda, per fortuna.

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