giovedì 16 settembre 2010

!!! - Strange Weather, Isn't It?

Leggevo non so dove che inizialmente gli Eels (feconda band di cui è recentemente uscito un nuovo album e di cui converrà parlare) si chiamavano semplicemente E, ma che questo loro nome gli dava problemi nelle organizzazioni dei concerti con molte band:
-Come vi chiamate?-
-E-
-Eh?-
-E-
-Allora, come vi chiamate?-
-Semplicemente E-
-Ok, allora, scriviamo “Semplicemente E”-
-No!-

A questa cosa mi capita spesso di pensare quando ascolto qualcosa dei !!! che come ulteriore difficoltà hanno il fatto che uno si chiede come diavolo si pronunci il loro nome.
Provate ad andare in un negozio a chiedere un loro CD. Io l’ho già fatto e se il commesso che vi da retta non è informato sulla loro esistenza, la situazione si fa davvero spassosa, se non imbarazzante.
-Vorrei l’ultimo dei tre punti esclamativi-
-Eh?-
-Sì, i tre punti esclamativi, sai, la band newyorkese…-
-Non saprei… proviamo a vedere sul pc... Come hai detto che si chiamano?-

Qualcuno dice che il loro nome si pronuncia “Chk chk chk”, grossomodo tre schiocchi di lingua, ma insisto: provate ad andare in un negozio a fare quel verso, e andiamo a ridere.
Loro, i !!!, su questo fatto ci marciano un bel po’ e la cosa li diverte sicuramente, anche perché ormai la fama internazionale che hanno raggiunto gli ha permesso di superare la fase in cui venivano mandati a cagare da chiunque avesse da chiedergli il nome del gruppo. In ogni caso loro dicono che il loro nome si pronuncia con tre suoni a piacere uguali e ripetuti, va quindi bene “Chk chk chk”, ma pure “Pow pow pow” o “Brkst brkst brkst” o “Bu bu bu”, a loro non frega molto e la questione diventa un leitmotiv in ogni intervista che danno.
Inizialmente i !!! facevano un tipo di musica che pure lei ha dato qualche difficoltà alla critica, poi alla fine gli hanno assegnato un’etichetta che avesse qualche parvenza di significato: funk punk.
Tutto in fondo girava intorno ad un singolo, “Me and Giuliani Down by the School Yard (A True Story)”, un pezzo di quasi dieci minuti che all’inizio circolò come singolo e successivamente inserito in Louden Up Now il loro secondo album, il primo pubblicato con un’etichetta importante (Warp, mica ciufole).
Da lì in poi sono state sempre delusioni.
Cioè quel brano era talmente figo, innovativo, provocatorio, multiforme, trascinante e coinvolgente da lasciare sbalordito chiunque ebbe modo di sentirlo. -Se questa band di pischelli- si diceva, -si presenta in questo modo col primo pezzo pubblicato, chissà che sfracelli sarà in grado di fare d’ora in poi-.
E invece, manco a dirlo, nulla è più stato all’altezza di quell’esordio:
Louden up now: sì, sì, bello, ma gli altri brani non reggono il confronto con “Me and Giuliani…
Il terzo album, Mith takes: non male, ma rispetto a Louden up now si sono un po’ sputtanati, scelte banali, commerciali insomma (orrore!!!).
E ora Strange weather, isn’t it?: il tracollo. Cioè, no, non esageriamo, però andiamo maluccio. Troppo dance, troppo facile, dicono.
A me invece questi cazzoni americani continuano a piacere un casino. Sì, e vero, forse Me and Giuliani… costituisce una vetta mai più eguagliata, ma tutto il resto si è continuato a mantenere a livelli elevatissimi. E comunque, che io sappia, il loro modo di suonare è rimasto sempre inimitato. Cioè, se quel genere vi piace, dovete ascoltare loro, non ci sono alternative.
Ma di che genere stiamo parlando, insomma? Si parte, come dicevamo, dal funk-punk, che grossomodo dovrebbe significare qualcosa che come atteggiamento sta al funk come il punk sta al rock, ma senza quella semplificazione. Quindi sono ritmiche e pulsazioni tipiche del funk, ma sporcato da un atteggiamento irriverente e caotico.
Poi i nostri sono migrati verso lidi più dance, i ritmi si sono fatti più regolari, il cantato più pop, l’atmosfera in genere più ballabile. Io li ho visti dal vivo in questa fase e il clima sul palco era davvero festaiolo. L’aggettivo che ho usato qualche riga fa, “cazzoni” assumeva l’accezione più divertente-divertita possibile.
Ora questo ultimo album, sembra essere una sintesi dei due atteggiamenti. Le pulsazioni sono ancora piuttosto dance, ma le sonorità richiamano spesso quelle degli esordi.
Ho avuto modo di ascoltarlo a ciclo diverse volte e sotto una certa pastosità del suono (strati di cori sopra chitarre funk sopra tastiere a tappeto sopra linee di basso pulsanti sopra batteria palpitante) si scopre un modo di fare musica, e che musica, originalissimo e trascinante.
Non è roba da atmosfera, ma neanche da festa, la incasinerebbe troppo, ma sparato a buon volume rimane ancora accattivante e potente come poco altro. Sì, un po’ della fresca e trasgressiva inventiva originaria è andata persa, ma sono passati 10 anni dal debutto, i ragazzotti sono diventati grandi, sarebbe stupefacente il contrario.
Se vi piace questo genere loro ne sono i massimi alfieri. Forse gli unici, ma davvero notevoli.

Nessun commento:

Posta un commento