lunedì 20 dicembre 2010

Matteo Negrin, Le lacrime di Giulietta, 2010

L'Italia è una repubblica fondata sui cognati, chiosava con amara sagacia Michele Serra, svariati anni fa. Puntava il dito contro il familismo imperante, le cattedre ereditarie, i ministeri e le aziende invase dai famigli del capo di turno, ma anche sull'abitudine del Belpaese di costruire in famiglia partiti, cordate economiche, fabbriche e fabbrichette, raccomandandosi vicendevolmente. Non è difficilissimo tenersi lontani da questo malcostume, a meno che non si possegga un parente veramente di talento. A quel punto si è rosi dal dilemma, è meglio rendere il giusto onore e rischiare di passare per l'ennesimo  maneggione italiota  o elegantemente tacere le virtù di amici e congiunti proprio meritevoli? Intrappolato in questa dolceamara situazione mi sono risolto a pubblicare il video del singolo di Matteo Negrin, come se non fosse il marito di mia sorella o il padre di mia nipote. Perchè? Perchè mi piacciono sia la musica, che mi riporta a quegli strumentali mediterranei di casa Egea stile Enrico Pieranunzi, i Mirabassi e compagnia bella sia il video, un timelapse disegnato in sincro con il brano. Il resto del disco (Glocal sound) non l'ho ancora ascoltato (la famiglia viene sempre in secondo piano..) e non so dirvi come è (siamo gente riservata) ma se volete accattarvelo, online c'è.  Così non dite che faccio pubblicità.

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