venerdì 24 dicembre 2010

Pink Martini, Joy to the world, 2010 (er disco de natale!!)

A Natale siamo tutti più buoni, è vero, ma spesso già al 23 pomeriggio del Natale ne hai due palle così. Se poi dai un'occhiata ai dischi in uscita prenatalizia, perchè dedicati alla ricorrenza o semplicemente per calcolo di marketing, è verosimile che i testicoli aumentino di dimensioni. Provate a cercare su Gugol o su Iaùu quanti album sono usciti in questi giorni, ricchi fino alla nausea di temi natalizi. Troppi. Ma visto che siamo tutti più buoni qualcuno ho provato a sentirlo lo stesso e questo dei Pink Martini vale i 20 euri cacciati. Dopo Sympathique, meraviglioso, erano ben 3 album che i PM rompevano un po', riproponendo la stessa tiritera: siamo così bravi che vi intratteniamo qualunque cosa facciamo, persino, verità, il Tuca-tuca della Nonna Raffa (sta su Splendor in the grass), e lo facciamo in quattro lingue. Intelligenti, certo, coltissimi, beninteso, raffinatissimi, si sa, tecnicamente validissimi, ovvio. Ma avevano perso alcune venature inquietanti degli esordi ed anche un po' di nerbo. Invece in questo disco totalmente natalizio, pur cantando in giapponese ed arabo, italiano e russo, invertono la rotta ed intrattengono con garbo e gusto, riproponendo brani della tradizione natalizia raccolti in giro per il pianeta. L'Italia compare con una romanza di Verdi (azz, non la conoscevo...vergognavergogna) non particolarmente azzeccata ma la ebraica "Elohai N'tzor" o l'ucraina "Schnedryk"  o il crescendo di "Little Drummer Boy" sono piccole perle. Il finale poi, all'insegna di un meticciato musicale che al George W sarebbe andato di traverso, prevede una Silent Night (italicamente Astro del ciel) e una Auld lang syne (il valzer delle candele, si chiama chez nous, pur non essendo un valzer e non parlando di candele...) con strofe in arabo. Dove le abbiano recuperate non si sa... In breve, il disco natale per certo, se non volete la solita compilation celtica o jazzoira che avete già sentito da quel giorno che la cometa solcò la Palestina...

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