sabato 17 aprile 2010

Versi prima di coricarsi - Nightswimming, R.E.M.

Nightswimming deserves a quiet night
I'm not sure all these people understand
It's not like years ago,
The fear of getting caught,
Of recklessness and water
They cannot see me naked
These things, they go away,
Replaced by everyday

Nightswimming, R.E.M.

venerdì 16 aprile 2010

Baustelle - I Mistici dell'Occidente

Alla fine devo dire che questo disco mi piace.
Dico “alla fine” perché in effetti mi ci sono voluti diversi ascolti per riuscire ad apprezzarlo.
E questo in prima battuta mi è sembrato esiziale per un disco pop. Perché di pop si tratta e, mi dicevo, se il pop non è catchy allora fallisce buona parte del suo compito.
Amen mi era piaciuto perché, nonostante la sua gradevolezza un po’ ruffiana, rimaneva comunque una bella spanna al di sopra della media nel suo genere. Avercene di pop così in Italia. E con spirito pedagogico mandavo giù perfino le pedanti citazioni à la “guarda come sono colto” pensando che non fosse affatto male che la generazione di Amici e Grande Fratello avesse anche questi come riferimenti.
Cioè Amen era un disco buono anche per i suoi “sempre meglio che…”.
I Mistici dell’Occidente invece è molto meno accattivante. Non che me ne intenda molto, ma temo che non scalerà molte classifiche se non per l’inerzia procuratagli dal predecessore.
Il fatto è che sostanzialmente è un disco meno pop di quello. All’inizio pensavo che fosse solo che non gli era venuto bene, poi dopo i ripetuti ascolti (il fatto di non riuscire a disattivare il REPEAT CD dal mio lettore è un indizio a cui faccio attenzione) ho digerito la sensazione di freddezza e mi si è pian piano svelato per quello che è: un disco di belle canzoni, certamente non ostiche ma neanche troppo facili. Un po’ meno canzonette di quel che mi aspettassi, era dovuto a questo forse lo straniamento iniziale.
Alcuni dei difetti che sottolineava Marco ci sono ancora, ma in forma decisamente smussata: le rime stiracchiate, tipo proprietà-animà ci sono ancora, ma rare, il gusto del torbido è ancora preponderante, ma tutto sommato sembra più realismo che posa. E infine le citazioni colte ci sono ancora, ma meno sfacciate, un po’ più sottili.
La cosa più notevole per quel che mi riguarda sono gli arrangiamenti. Sofisticatissimi ed efficaci, con quasi sempre qualche ottimo inserto di gusto un po’ retrò, sono talmente curati da fugare ogni dubbio di una produzione sbrigativa, tanto per fare uscire il disco.
Qualche scivolone c’è, sia chiaro, ogni tanto scappa la cadenza troppo scontata, l’aria si fa banalotta e pure qualche canzone poteva essere sottoposta ad un ulteriore processo critico, ma sono episodi tutto sommato perdonabili.
Sia chiaro, non voglio apparire troppo entusiasta, non è il caso, ma confermo anche questa volta: avercene di dischi così nel nostro patrimonio nazionalpopolare.

lunedì 12 aprile 2010

...A Toys Orchestra - Midnight Talks

Periodo lavorativamente un po’ oberato, per cui latito da questi lidi, ma di musica ne riesco ad ascoltare e quindi mi sento in dovere condividere una cosa che ho scovato.
Una bella scoperta. Anche se da parte mia scoprirli ora è un po’ colpevole, visto che sono in giro già da parecchi anni e hanno ottenuto premi e riconoscimenti più che meritati.
Comunque, questo mese Blowup ha saggiamente deciso di ignorare gli onnipresenti Baustelle (copertina su Mucchio e Rumore, per dire) e di mettere in copertina loro, così il sottoscritto scopre, ascolta, apprezza e qui diffonde.
Fanno un rock-pop gradevolissimo e tranquillamente accessibile, con una miriade di venature retrò che richiamano Pink Floyd (delle origini), Beatles, e anche XTC o Eels, ma il tutto cucinato con sufficiente originalità da non rendere nessun passaggio troppo scontato.
14 brani per 47 minuti sempre in tiro a buonissimi livelli, tra pop psychedelico e ballate corali, accenni folk e virate powerpop.
Se vi piace fare gli originali (ripeto: solo per quanto riguarda la fama degli autori, non per il genere musicale che è fruibilissimo), questo disco secondo me rientra più che onorevolmente tra i consigli per gli acquisti, anche da regalare alla squinzia o al ganzo di turno che da quel momento in poi vi guarderà ammirata/o per le cose belle e dagli altri sconosciute che invece voi conoscete.
Nonostante il nome, la lingua del cantato e l’atteggiamento anglosassone, sono italianissimi, campani di Agropoli. E questa è un’altra bella notizia.

NB Blowup ignora i Baustelle fino a un certo punto: disco del mese sezione rock-pop. Ne parleremo.

giovedì 8 aprile 2010

E' morto Malcolm McLaren


E' tardi, sono stanco e ho voglia di dormire, e temo tanto che questa mia condizione pregiudicherà le parole che scrivo per il fu Malcolm. Se ne è andato in una clinica svizzera, sede un po' chic per defungere, ma in fin dei conti lui un po' snob lo era stato sempre. Non un musicista, probabilmente solo un tizio con un gran senso per gli affari e per la rendita di posizione, tanto è vero che sono qui con le palpebre calanti a imbastire un epitaffio per uno che non ha mai suonato un accidente. Non aveva il punk nel sangue, solo gli affari, e questo sicuramente ha fatto bene, a lui e ai Pistols, che lui vedeva come una sua creatura. Manager, stilista, per la storia della musica i meriti sono pochini. Non ci sarebbero stati i Sex Pistols senza McLaren? O invece sarebbero stati migliori? O sarebbe successo tutto uguale, con un po' meno pelle nera e meno spille? Speculazioni... Adesso anche McLaren se ne è andato, a riprova della nostra senescenza. Parce sepulto, ma sinceramente mi commuove poco.

mercoledì 7 aprile 2010

appuntamento - Les Anarchistes live a Imperia


sabato 10 aprile ore 22 al centro sociale "la Talpa e l'Orologio" di Imperia (sito poco aggiornato qui) concerto dei Les Anarchistes (mia recensione osannante qui), nella formazione:

Alessandro Danelli - voce
Nicola Toscano - chitarre e visioni
Max Guerrero - key, prog, grooves
Alessio Bianchi - tromba e flicorno
Pietro Bertilorenzi - basso
Mirko Sabatini - batteria

versi prima di coricarsi - Between the wars, Billy Bragg

Poi la posterò tutta, nella sua quasi perfezione. Per stasera mi contento della supplica finale.

Sweet moderation,
heart of this nation,
desert us not, we are between the wars.

Billy Bragg, "Between the wars"

domenica 4 aprile 2010

Versi prima di coricarsi - The Funeral, Drugstore

Deliziose, ridanciane, volontà testamentali, con una visione antitragica della morte, intensamente femminili. Di Isabel Monteiro, bassista e vocalist dei Drugstore. E chissà se era veramente d'oro...

I want to see mountains of snow in July
Fireworks crossing across the blue sky
When I go
I'm taking a few things with me
I'd like to go in the late afternoon
With the sun going down
To give way to the moon
When I go
Make sure I don't feel a thing
I want dozens of roses surrounding my bed
Sad looking faces with pain and regret
When I go
I want the whole place painted red
All my ex-lovers will talk through the night
Heart breaking tales of passion and pride
They will say
That I had a cunt made of gold
I wanna go sideways and facing the sun
With money to spend so I can have some fun
When I go
Nothing will matter to me
Please put me somewhere
Near the sea
With one caring angel
Waiting for me
He'll be holding my heart in its hand
But most of all
I'd like to go with a friend

la potete ascoltare qui